Un ponte per Kimbuta – la Presidentessa in partenza

da | Gen 25, 2023 | Attualità

di Mirea Catapano 

È con il cuore colmo di gioia che la Dottoressa Carla Mauro, Presidentessa dell’Associazione Onlus Magic Amor, si appresta a partire per l’ennesimo viaggio a Kimbuta, estrema periferia di Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo, per ritrovare gli amati bambini a cui da vari anni l’Associazione dona una casa e l’amore di una famiglia.

Ho avuto l’onore e il privilegio di conoscere la Dottoressa Mauro come medico di base prima, apprezzandone la professionalità, l’empatia e la disponibilità, e come presidente dell’Associazione poi, condividendone i principi e i valori.

Quale voce migliore avrebbe potuto raccontarmi la storia di Magic Amor se non quella della Dottoressa Mauro? Apprendo così direttamente da lei che Magic Amor è nata vent’anni fa dal profondo desiderio della stessa e del suo defunto marito, il Dottor Nzumbu-lo-Ambetima, di portare un aiuto concreto alla martoriata Repubblica Democratica del Congo all’indomani della seconda grande guerra che ha afflitto il Paese dal 1998 al 2003. Il primo progetto è stata la costruzione di 25 scuole nei villaggi della provincia dell’Ubangi, una grande opera di scolarizzazione in un contesto poverissimo, che ha permesso l’alfabetizzazione di circa 10,000 bambini all’anno, dopo anni in cui tutte le scuole erano rimaste chiuse a causa della guerra.

Nel 2012 l’Associazione ha fondato l’Ospedale di Zongo, una realtà che si è potuta concretizzare grazie alla preziosa donazione da parte di un’azienda di Pomezia di un centro chirurgico mobile, attorno al quale è stato costruito l’ospedale, donato in seguito alle Suore di San Giuseppe di Genoni, guidate dalle abili mani di Suor Maria Concetta Esu, “un vulcano” che ha fatto nascere migliaia di bambini.

Nel 2017, a seguito della malattia che ha colpito il Dottor Nzumbu, che gli impediva di raggiungere i villaggi remoti dell’Ubangi, l’Associazione ha iniziato la cessione delle 25 scuole al sistema d’istruzione pubblico congolese, cosi da garantirne la continuità, processo che ha richiesto circa due anni per la sua realizzazione. Si è quindi deciso di concentrare gli sforzi nel più facilmente accessibile territorio di Kimbuta, dove nel 2019 è stata portata a termine la costruzione di un centro polivalente costituito da un orfanotrofio, “La Maison des Enfants”, che attualmente ospita 35 bambini, una scuola, dove studiano circa 500 tra bambini e ragazzi, e un ambulatorio che comprende anche una sala parto e che ad oggi rappresenta l’unico e prezioso presidio medico della zona. La scuola, in particolar modo, è stata realizzata grazie alla collaborazione dell’Associazione Rocco Campagna, una realtà pugliese che continua a donare ogni anno il proprio bilancio a favore dei progetti nella Repubblica Democratica del Congo.

Parallelamente, nel corso degli anni, l’Associazione ha portato avanti molti altri progetti minori, tra cui la creazione di dispensari di salute e il “Progetto Albini”, attraverso cui ha fornito a bambini albini creme solari e abbigliamento adatto, sensibilizzando i loro genitori sull’importanza della fotoprotezione per evitare tumori cutanei che avrebbero portano a morte certa già in età giovanile.

Ma cosa ne è stato dei bambini che negli anni hanno frequentato la scuola?

Varie sono le storie che testimoniano il prezioso contributo che Magic Amor ha portato a bambini e ragazzi in Congo. Ritornando ad Akula nel 2016, la dottoressa Mauro ha avuto una grande sorpresa: la scuola di paglia e fango costruita lì dall’Associazione 12 anni prima stava per essere trasformata in una costruzione in mattoni grazie ai fondi messi a disposizione da un deputato, un ex alunno della scuola che ha voluto così esprimere la propria gratitudine.  “Io devo tutto a questa scuola, se non fosse stato per essa non avrei mai studiato”, ha detto il giovane, “voglio avere la gioia di trasformarla in materiale duraturo perché mi ha permesso di diventare quello che sono”. Testimonianze simili sono giunte personalmente alla dottoressa da parte di diversi altri ragazzi che l’hanno contattata per ringraziarla per aver loro permesso di studiare, perché senza l’aiuto dell’associazione non avrebbero mai potuto sperare di diventare ciò che sono ora. Queste e tante altre sono storie emblematiche del contributo di Magic Amor e di come il suo operato abbia cambiato la vita di tanti bambini.

Ma guardando al futuro, quali sono gli obiettivi che Magic Amor si prefigge nel 2023?


Sicuramente portare avanti e ampliare i progetti già iniziati. Per esempio, si pensa di proseguire con iniziative a favore del territorio, prima fra tutte la sostituzione dell’attuale passerella, passante per la riviera Lukaya, con un ponte stabile ad una sola campata per Kimbuta, infrastruttura che consentirebbe ai bambini di raggiungere la scuola più agevolmente e che metterebbe in sicurezza il passaggio sul corso d’acqua. Una volta costruito il ponte, la popolazione locale non sarà più sospinta dalla forte corrente d’acqua, come purtroppo, al momento, spesso avviene.


Oltre a tutto ciò, si è in procinto di completare la costruzione di un serbatoio di acqua potabile che raccolga acqua piovana e possa essere sfruttato nella stagione secca. Un grande problema della regione di Mont-Ngafula, dove sorge il centro polivalente di Kimbuta, è rappresentato dalle erosioni del terreno che si verificano nella stagione delle pioggie; riuscendo a raccogliere acqua piovana si potrebbe evitare l’erosione e il dilavamento dei terreni dove sorgono le strutture, scuola, ambulatorio e orfanotrofio.

Per ciò che concerne il lato sanitario, l’obiettivo è di equipaggiare l’ambulatorio con un frigorifero a pannelli solari, dove poter conservare i vaccini da destinare alle donne in gravidanza e ai neonati, diventando in tal modo un centro medico di riferimento per la zona di Kimbuta e che permetterebbe di pensare a progetti vaccinali più grandi.

Per quanto riguarda le scuole di Kimbuta, è in programma un consolidamento degli accordi presi con lo Stato affinché anche queste strutture educative siano effettivamente riconosciute e vengano integrate nel tessuto scolastico congolese.

Per l’orfanotrofio, si prevede di potenziare l’accoglienza dei bambini.

Tra pochi giorni la Dottoressa Mauro intraprenderà un nuovo viaggio alla volta della Repubblica Democratica del Congo, lo farà mossa dalla gioia di condividere il cammino della Magic Amor, dalla necessità di acquisire informazioni più precise per la realizzazione del ponte, dal bisogno di rivedere e riabbracciare  i “suoi” bambini e dalla necessità di seguire più da vicino la crescita della sua Associazione, che sente come una sua creatura, pur essendo affiancata da collaboratori molto validi dei quali si fida ciecamente e con i quali è costantemente in contatto. “Ma il contatto fisico ci lega di più”, mi dice la dottoressa.

Quando è in Italia, non è mai preoccupata che i soldi siano mal spesi. L’aspetto più bello è che non c’è mediazione, la gestione degli aiuti è diretta e condivisa, tutto ciò che deriva dalle donazioni viene investito per portare a compimento le opere. Tutti coloro che partono per il Congo, inclusa lei, pagano il proprio viaggio e provvedono personalmente al proprio vitto per non pesare sugli aiuti. Tutto ciò caratterizza l’organizzazione ed è importante mantenerne la genuinità, non allontanarla dai propri affetti e dalla propria immediatezza, si cerca di fare tutto quello che serve.

Le chiedo cosa prova all’idea di partire, mi risponde che è molto emozionata, che prova una grande gioia al pensiero di ritrovare i suoi bambini e, molto umilmente, mi rivela che ha anche una grande paura di volare, paura che riesce a vincere proprio grazie alla grande gioia che ha nel cuore. Mi racconta che vivrà all’interno dell’orfanotrofio dove, di fronte alla cucina, nel magazzino, è stato posto un letto per lei in una stanza normalmente utilizzata per la conservazione della farina; che al momento della costruzione dell’orfanotrofio e della scuola lei ha voluto che le pareti fossero alte un metro e settanta, lasciando pertanto aperta la restante parte fino al soffitto, sia per evitare l’annidamento di topi, che per avere un diretto contatto con i bambini, infatti quando questi piangono, parlano o svolgono le loro attività, sono udibili dappertutto.

Mi parla dei suoi bambini e le si illuminano gli occhi.  Con ognuno di loro c’è un legame speciale, ognuno ha una sua storia personale.

Ci sono bambini storici, che sono lì dall’inizio, come Odette e Oscar, che erano orfani e vagavano nei villaggi chiedendo del cibo, e oggi hanno trovato la loro stabilità; Oscar è diventato un bravissimo batterista (suona sulle taniche!); ci sono Jimmy e Charlene (la piccolina che compare sulla foto del suo profilo WhatsApp), della quale ha saputo che ha iniziato a camminare; ci sono due bambini la cui mamma lavorava in Italia come donna delle pulizie e che purtroppo è morta a causa di un infarto. Altri bambini sono stati portati lì da parenti che non potevano prendersene cura perché i loro genitori erano morti. Quattro sorelline, orfane di entrambi i genitori, non avevano più punti di riferimento, inizialmente erano state divise, poi fortunatamente si è riusciti a riunirle tutte insieme nell’orfanotrofio, la più piccina era totalmente malnutrita ma miracolosamente si è salvata, ora ha 5 anni e vive serena con le sue sorelline. L’orfanotrofio porta il nome “La Maison des Enfants”, che gli è stato dato dalla donatrice che ha permesso in primis la sua costruzione, proprio perché i bambini lì vivono più l’atmosfera di una casa affollata che di un orfanotrofio, c’è dentro tanta convivialità, i bambini sentono di andare in una casa e non in un’istituzione, una casa piena d’amore che li accoglie, li fa crescere e poi consentirà loro di spiccare il volo.

Non possiamo che augurare con il cuore un buon viaggio e una serena permanenza a Kimbuta alla nostra Dottoressa, aspetteremo con ansia il suo ritorno per avere da lei sia notizie dei bimbi, che ormai amiamo come se fossero un po’ anche nostri, sia del prosieguo del progetto di Magic Amor.

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