Kimbuta (Kinshasa): il nostro contesto di intervento

da | Feb 17, 2025 | Articolo

1. Introduzione

La capitale della Repubblica Democratica del Congo è Kinshasa, situata all’imboccatura di quel corridoio occidentale che permette al Paese di affacciarsi sull’Oceano Atlantico. La sua area metropolitana è la terza maggiore del continente, nonché seconda per popolazione, dopo Il Cairo, con oltre 17 milioni di abitanti[1]. Caso più unico che raro, il fiume Congo, sulle cui sponde sorge Kinshasa, divide la capitale della RDC da un’altra capitale, quella della Repubblica del Congo, Brazzaville. Kinshasa, che costituisce da sé una delle 26 provincie del Paese, è a sua volta suddivisa amministrativamente in 24 comuni, raggruppati in 4 distretti che tuttavia non rappresentano di per sé ulteriori unità amministrative. Questi 24 comuni sono composti da un totale di 369 quartieri. Uno di questi è Kimbuta, uno dei 20 quartieri che compongono il comune di Mont-Ngafula, il terzo comune più esteso della città, nel distretto di Lukunga.

Figura 2 Divisione amministrativa della parte Occidentale di Kinshasa – World Bank

Questo articolo mira a descrivere il quartiere di Kimbuta, soffermandosi in particolare sulle sfide che lo caratterizzano. L’intento è quello di portarvi con noi in un piccolo viaggio nel contesto in cui Magic Amor ETS interviene da nove anni, per mostrarvi quanto di buono fatto e quanto ancora – e questa è indubbiamente la componente maggiore – resta e si può fare. Si noti che la situazione descritta in questo articolo, è per molti versi comune a diverse zone urbano-rurali della Repubblica Democratica del Congo.

Le fonti di questo articolo sono prevalentemente dirette, vale a dire che la descrizione che segue è tratta da un dialogo avuto con i nostri attivisti congolesi del centro polivalente, che risiedono e lavorano nel quartiere, nonché con membri dell’amministrazione locale ed esperti della sanità pubblica, dell’educazione e della società congolese. Inoltre, ci si è avvalsi di un’indagine condotta a maggio 2024 da Magic Amor ETS relativamente alla condizione del settore sanitario del quartiere. Tale indagine è stata condotta intervistando la popolazione locale, al fine di comprenderne le necessità e di direzionare al meglio gli sforzi dell’associazione nel settore, in particolare per quanto riguarda il progetto della costruzione di un nuovo Policlinico.

2. Il quartiere di Kimbuta

Il quartiere di Kimbuta si estende per circa 42km2 ed è ripartito in dodici località. Il territorio è prevalentemente caratterizzato da colline separate da valli molto profonde, dove scorre il fiume Lukaya, il quale, con le sue forti correnti – nonché la quasi totale assenza di ponti – crea una peculiare condizione di isolamento, alla base di diverse delle sfide che il quartiere presenta. Urbanisticamente, per completare una prima idea visiva del quartiere, le costruzioni presenti sono per lo più rudimentali, spesso in terracotta e mal costruite, più tipicamente riconducibili a piccoli centri urbani, , . Non sono ancora presenti strade asfaltate, seppure alcune siano al momento in costruzione, e questo aumenta la condizione di relativo isolamento. Non esiste un sistema di canalizzazione dell’acqua piovana, motivo per cui diverse aree del quartiere sono soggette a erosione e smottamenti, in un territorio dal clima tropicale e umido. Inoltre, non è presente alcun sistema di raccolta e stoccaggio dei rifiuti, che dunque invadono il panorama. L’area è prevalentemente urbanizzata, dunque per trovare nuovi spazi ampi per coltivare, nell’ottica di garantire una fornitura di cibo più abbondante e regolare, occorre percorrere anche 20-25km.

A Kimbuta vivono circa 18.600 persone (2021). L’area è di recente urbanizzazione e la maggior parte degli abitanti vi si è trasferita da altre province della RDC. Data la reticenza ancora presente per quanto riguarda l’utilizzo di protezioni e preservativi, e la pratica dei matrimoni precoci, la natalità resta molto elevata, così come la mortalità infantile, dovuta anche alle difficoltà di accesso alle cure prenatali e ai vaccini per gli infanti, come descritto più in dettaglio nel prosieguo dell’articolo. Le condizioni di vita sono precarie e l’agricoltura e le attività informali rappresentano i mezzi essenziali di sopravvivenza. Secondo lo studio condotto in loco da Magic Amor ETS, il 51% delle famiglie vive di agricoltura di sussistenza, il 24% di commercio, il 17% di artigianato e il restante 8% di altre occupazioni. La quasi totalità della popolazione vive sotto la soglia di povertà.

L’80% degli abitanti di Kimbuta è in età prescolare o scolare, e le strutture educative a disposizione non sono sufficienti a garantire a tutti l’educazione necessaria. Molti bambini e ragazzi sono costretti a coprire lunghe distanze per raggiungere la scuola, spesso a piedi, date le condizioni deprecabili delle strade e dei trasporti. Inoltre, la scuola secondaria è a pagamento e in pochissimi riescono a permettersela. Il risultato è che circa il 70% della popolazione non è scolarizzata, con maggiore incidenza tra le ragazze, anche per motivi culturali legati al ruolo che alla donna è tipicamente attribuito nella società. Sono comunque le donne a essere maggiormente impiegate nella coltivazione e nel commercio, e dunque spesso a curarsi di garantire un’istruzione ai propri figli.

Per quanto riguarda la salute, le condizioni igieniche, come intuibile anche dalla situazione descritta sopra, sono molto problematiche. Non esiste una rete di distribuzione di acqua potabile nel quartiere, e gli abitanti, spesso donne e bambini, sono costretti a percorrere lunghe distanze per raggiungere fonti di acqua potabile, comunque non propriamente salubre e, potenzialmente, fonte di disturbi intestinali, soprattutto tra i bambini. L’acqua e il suolo sono infatti a costante rischio di contaminazione per la presenza di rifiuti, nonché per l’utilizzo di fertilizzanti chimici nell’agricoltura. Il centro medico più vicino a Kimbuta si trova a quasi 9 km di distanza, e anche in questo caso, la condizione delle strade e dei trasporti non aiuta. Mancano in molti casi anche i mezzi economici perché le famiglie possano garantirsi cure mediche di qualità; sistemi di mutua e di assicurazione non sono affatto diffusi né ancora pienamente accettati culturalmente, dunque chi si ammala si trova a dover versare ingenti somme per le cure dall’oggi al domani. Inoltre, anche chi si può permettere di accedere alle cure, si trova spesso a doversi scontrare con attrezzature inadeguate negli ospedali, e mancanza di medici specializzati. Tutto questo fa sì che sovente si ricorra a metodi di cura tradizionali e all’automedicazione.

Anche l’elettricità non è affatto scontata a Kimbuta: la rete presente non garantisce continuità di accesso e manca manodopera formata per risolverne i frequenti malfunzionamenti. Spesso, per caricare il proprio cellulare, occorre percorrere fino a 4km. Senza elettricità scarseggia anche la luce, e questo genera forte insicurezza, in particolar modo la notte.

Figura 3 Il ponte costruito da Magic Amor ETS a Kimbuta

3. Magic Amor in questo contesto

Magic Amor ha iniziato le proprie operazioni, in particolare la costruzione di istituti scolastici, nella zona dell’Equatore (ovvero nel Nord della RDC); tuttavia, la necessità di stabilire un centro operativo raggiungibile che consentisse ai volontari europei di visitare le strutture associative senza eccessivi rischi e costi, nonché la constatazione dello stato di indigenza in cui versava la maggioranza della popolazione dell’area, hanno portato alla decisione di istituire un centro polivalente a Kimbuta, nella località di Matumpu. Il centro comprende una scuola primaria e secondaria (la scuola Rocco Campagna); un ambulatorio con dispensario di farmaci (ambulatorio Antonino Nicolosi); un orfanotrofio (la Maison des enfants San Marcello); e gli uffici amministrativi dell’associazione.

Il primo intervento che l’associazione si è dunque impegnata a fornire riguarda i settori essenziali dell’educazione e della salute. La scuola Rocco Campagna rappresenta l’unico punto di riferimento della zona per un’istruzione di qualità, e studenti vi giungono da tutte le altre località del quartiere, tanto che risulta sempre più complicato garantire materiali sufficienti per l’educazione di un numero crescente di iscritti. Inoltre, le distanze che gli allievi si trovano a dover percorrere sono spesso molto lunghe e mal servite dal punto di vista dei trasporti. Per tentare di ovviare, almeno in parte, a questo problema, Magic Amor ha recentemente ultimato la costruzione di un ponte pedonale a campata unica di ventotto metri sul fiume Lukaya, un’infrastruttura che riduce sensibilmente i tempi e i rischi legati alla circumnavigazione o all’attraversamento del fiume per studenti, lavoratori e famiglie. I progetti di formazione non si fermano all’educazione primaria e secondaria, Magic Amor è infatti in procinto di lanciare corsi di cucito, volti a favorire una maggiore integrazione delle donne nel mercato del lavoro congolese, nonché corsi a distanza per la formazione imprenditoriale avanzata, rivolti a executive, dirigenti ministeriali, imprenditori e professionisti africani.

Dal punto di vista della salute, al di là dell’ambulatorio, l’associazione ha in progetto la costruzione di un ospedale, constatata la lontananza di altre strutture sanitarie. La salute passa anche da un ambiente più salubre, e in questa direzione Magic Amor si sta muovendo sul fronte della gestione e riciclo dei rifiuti. Infatti, malgrado l’assenza, come detto, di un sistema di raccolta organizzato, il centro polivalente differenzia e insegna a differenziare i propri rifiuti. Un altro progetto in cantiere prevede il riciclo di rifiuti organici per il compostaggio e di rifiuti di plastica per prodotti innovativi quali un pavimento ecologico. Sul piano ambientale, spicca anche il progetto di rinnovamento dell’orfanatrofio, il quale prevede l’installazione di pannelli fotovoltaici per raggiungere l’autosufficienza energetica e svincolarsi dal carbone da legna, il cui utilizzo massivo risulta fra le cause del disboscamento che interessa la grande foresta pluviale congolese.

Queste sono solo alcune delle dimensioni in cui si è mossa e si sta muovendo Magic Amor per contribuire ad affrontare le enormi sfide che la popolazione di Kimbuta si trova a fronteggiare. I progetti in cantiere sono sempre di più e sempre più ambiziosi, la squadra che se ne occupa si allarga sempre di più in Italia, in Europa e, soprattutto, in Congo, ma la strada da fare resta ancora lunga. Magic Amor si è messa in cammino ed è pronta ad accogliere chi vorrà, in un modo o nell’altro, prendere parte a questa missione

Andrea Crinò

*Figura 1 Cartina della RDC – Wikimedia Commons

[1] World Population Review (2024), consultato il 05/12/2024 alla pagina: https://worldpopulationreview.com/cities

 

 

 

 

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