1. La Repubblica Democratica del Congo
La Repubblica Democratica del Congo (RDC) è uno Stato situato nell’Africa centrale. È il secondo Paese più grande dell’Africa ed è noto per essere ricco di risorse naturali ricercate a livello globale, come i diamanti e il coltan, essenziali per l’industria elettronica moderna. La RDC ha una storia complessa e turbolenta, segnata dal colonialismo di Re Leopoldo II tra il 1885 e il 1908 e dalla dittatura. Nonostante l’indipendenza ottenuta nel 1960, il Paese continua da decenni a essere teatro di conflitti per instabilità politica e, recentemente, anche per l’intervento di potenze straniere mosse da interessi economici specifici.
1.1. Instabilità interna: guerre civili
Tra il XX e il XXI secolo, la Repubblica Democratica del Congo ha dovuto affrontare una delle crisi più devastanti del Paese: la guerra civile, tutt’oggi causa di numerose instabilità interne. Iniziata alla fine degli anni ‘90, la guerra fu il risultato della combinazione di fattori storici, politici, economici ed etnici che il paese ha vissuto. Dopo l’indipendenza ottenuta nel 1960, la RDC vive tre decenni sotto la dittatura del presidente Mobutu Sese Seko. Il regime perdura fino al 1997, quando Laurent Desirè Kabila, sostenuto da Uganda e Ruanda, rovescia il governo Mobutu instaurandone uno nuovo. Nel frattempo, milioni di rifugiati del genocidio in Ruanda del 1994 scappano in RDC, inclusi membri delle milizie Hutu responsabili del genocidio, comportando l’aumento di tensioni etniche e politiche. Dopo meno di un anno dall’insediamento di Kabila, scoppia un conflitto noto come Prima Guerra del Congo, seguito nel 1998 da un secondo conflitto, la Seconda Guerra del Congo, o conosciuta anche come la Guerra Mondiale Africana[1], dato il coinvolgimento di numerosi Paesi africani. Il risultato fu una grande scia di violenza, violazioni di diritti umani e sfruttamento delle risorse congolesi. Anche a seguito della ratificazione degli accordi di pace del 2002, i conflitti continuarono, in particolar modo nelle regioni dell’Est del paese dove gruppi ribelli combattevano con il sostegno delle nazioni confinanti per il controllo delle risorse naturali. Nel 2010 le Nazioni Unite istituiscono una forza di peacekeeping chiamata MONUSCO – missione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per la stabilizzazione nella Repubblica Democratica del Congo. Nonostante ciò, la situazione nella RDC rimane complessa tutt’oggi, con le guerre civili che hanno mietuto milioni di morti e deteriorato ulteriormente la situazione sanitaria e sociale.
1.2. Forma di governo e sistema elettorale in RDC
La Repubblica Democratica del Congo è una repubblica semipresidenziale. Secondo la costituzione del 2006, il potere legislativo è diviso tra due camere, un Senato e un’Assemblea Nazionale. Il potere esecutivo invece è detenuto dal Presidente e da un governo – responsabile nei confronti del parlamento – guidato da un primo ministro nominato dal partito di maggioranza nell’Assemblea Nazionale. Il potere giudiziario invece è gestito dalla Corte costituzionale.
Il sistema elettorale è misto e include sia elementi maggioritari che aspetti proporzionali. Le elezioni più importanti a livello nazionale sono le elezioni presidenziali e quelle parlamentari, rispettivamente con sistema di maggioranza relativa e di rappresentanza proporzionale al voto dei cittadini. Le elezioni del Presidente della Repubblica Democratica del Congo seguono quindi un sistema maggioritario a turno singolo, ciò significa che il candidato con maggioranza relativa viene eletto. Il mandato presidenziale è di cinque anni con possibilità di rielezione. Il voto è segreto e a suffragio universale – cioè tutti i cittadini congolesi con un’età minima di 18 anni che sono registrati nel registro elettorale possono votare.
2. Elezioni del 30 dicembre 2018
Il 30 dicembre 2018, in Repubblica Democratica del Congo si sono tenute le terze elezioni nazionali dall’istituzione della costituzione del 2006. Le elezioni presidenziali hanno stabilito un successore al Presidente Joseph Kabila, figlio del predecessore Laurent Desirè Kabila. I candidati erano lo stesso Joseph Kabila del Partito del Popolo per la ricostruzione e la Democrazia, Emmanuel Ramanzani Shadary, Martin Fayulu, e il vincitore delle elezioni Félix Tshisekedi, che ha vinto con Unione per la Democrazia e il Progresso Sociale, conquistando il 38,6% dei voti. Nonostante l’accusa mossa da Fayulu nei confronti di Tshisekedi e del Presidente uscente Kabila, sia gli osservatori esterni come la Chiesa Cattolica del Paese, sia la Corte costituzionale hanno respinto l’appello dichiarando Tshisekedi vincitore.
3. Elezioni del 20 dicembre 2023
Il 20 dicembre 2023 si sono tenute le quarte elezioni nazionali dall’istituzione della costituzione del 2006. Come risultato delle elezioni presidenziali è risultato rieletto Félix Tshisekedi con il 73,34% dei voti a favore. I principali candidati oltre al vincitore erano Moïse Katumbi e Martin Fayulu. Le elezioni del 2023 sono state le prime elezioni presidenziali nella quale alcuni dei cittadini congolesi residenti all’estero hanno avuto la possibilità di votare (quelli residenti in Belgio, Canada, Francia, Sud Africa e Stati Uniti). Di seguito una breve analisi dei candidati e la dinamica delle elezioni.
3.1. Félix Tshisekedi – Unione per la Democrazia e il Progresso Sociale
Félix Tshisekedi, leader del partito Unione per la Democrazia e il Progresso Sociale (Union pour la Démocratie et le Progrés Social) e Presidente dalle elezioni del 2018, è risultato il vincitore delle elezioni presidenziali del 20 dicembre 2023 con il 73% dei voti.
Fondato nel 1982, l’UDPS è uno dei maggiori partiti politici, oltre a essere il più vecchio del paese. Il partito si posiziona al centro-sinistra nello spettro politico ed è caratterizzato da un’ideologia progressista, liberale e socialdemocratica.
Dalla sua elezione nel 2018, il Presidente Tshisekedi ha gestito il conflitto nel Kivu, la tensione con il Ruanda e un’epidemia di ebola nel Paese. A Marzo 2019, egli firma un decreto per concedere la grazia a circa 700 prigionieri tra cui oppositori politici del regime di Kabila. Durante il suo mandato, il potere era diviso tra la sua presidenza e la coalizione parlamentare fedele al suo oppositore Kabila, che lo ha spesso ostacolato.
3.2. Moïse Katumbi – Insieme per la Repubblica
Il secondo candidato favorito alle elezioni di dicembre 2023 è stato Moïse Katumbi, leader del partito Insieme per la Repubblica (Ensemble pour la République), con 3.256.572 voti, 18,32%. Il partito Insieme per la Repubblica è un partito di centro-sinistra, di ideologia socialdemocratica, fondato nel 2019 dallo stesso Moïse Katumbi.
Moïse Katumbi è stato governatore della provincia di Katanga dal 2007 al 2015, periodo nel quale si è concentrato sull’espansione economica, focalizzandosi sull’industria mineraria, l’energia e l’agricoltura. Katumbi è generalmente visto positivamente sia per il suo lavoro nella provincia di Katanga, sia per le sue donazioni e i suoi investimenti nelle cause sociali. Tuttavia, al momento delle elezioni si è trovato al centro di una campagna diffamatoria che ha messo in dubbio la sua nazionalità congolese. Nel 2018 aveva deciso di candidarsi per le elezioni presidenziali, ma dopo diverse accuse e arresti, parte per la Russia nel mese di giugno. Al suo rientro viene fermato al confine tra RDC e Zambia. Di conseguenza non compila la sua candidatura ufficiale entro la data di scadenza e viene escluso dalle elezioni.
3.3. Martin Fayulu – Impegno per la Cittadinanza e lo Sviluppo
Martin Fayulu, leader del partito Impegno per la Cittadinanza e lo Sviluppo (Engagement pour la citoyenneté et le développement), è il candidato con il terzo numero di voti di più alto con il 4.92% di preferenze.
Fayulu, precedentemente deputato alla Camera dei deputati nelle elezioni del 2006 e 2011, si candida alle elezioni presidenziali del 2018. Dopo aver perso le elezioni del 2018, Fayulu contesta i risultati, ma senza successo, confermando la vittoria del suo oppositore Tshisekedi. Fayulu è considerato un politico di centro con una forte enfasi sul concetto di democrazia e di diritti umani.
3.4. Le elezioni: un clima caotico
Secondo alcune statistiche, in 551 seggi elettorali, quindi il 6% dei seggi osservati, sono scoppiate lotte a causa di disorganizzazione, lentezza o perché gli elettori non trovavano i propri nomi sulle liste elettorali. Nel 3% dei casi ci sono stati inoltre malfunzionamenti, guasti di urne o acquisti di voti. Nonostante le elezioni avessero una durata programmata di un giorno, sono continuate per cinque giorni in alcune località, violando così la legge elettorale. Confrontando l’affluenza di queste ultime elezioni con quella registrata delle elezioni del 2006, le prime dopo l’adozione della nuova Costituzione, si può osservare un calo di 24 punti percentuali; infatti, solo il 43% degli aventi diritto è riuscito a votare. Un altro dato importante è il costo di queste ultime: 1,2 miliardi di dollari, una cifra che supera il bilancio del Paese dedicato a salute o istruzione.
4. Magic Amor e la speranza in un Paese stabile
Magic Amor in tutti i suoi anni di attività ha sempre sostenuto un clima pacifico, stabile e equilibrato per la RDC. L’obiettivo è quello di migliorare il paese e superare le conseguenze delle guerre civili.
Magic Amor nasce nel 2002 durante il governo Kabila in un periodo di forte instabilità sociale nella Repubblica Democratica del Congo. Nello scorso decennio si è concentrata sul fornire assistenza sanitaria ed educazione alle famiglie e ai bambini a Kimbuta, nella provincia di Kinshasa. L’associazione ha costruito oltre 20 strutture scolastiche, tra le quali la scuola primaria Rocco Campagna a Kimbuta, attraverso la quale educa centinaia di bambini, insegnando loro la storia del Paese per dare loro degli strumenti per affrontare la vita e il futuro. L’educazione è fondamentale, inoltre, per votare consapevolmente in quanto fornisce strumenti, conoscenze e competenze per comprendere a pieno la realtà circostante, i bisogni e le necessità.
L’istruzione è uno dei pilastri per un mondo migliore e Magic Amor si impegna affinché ciò accada. Scopri come sostenerci su www.magicamor.org. La tua donazione può cambiare il futuro di tanti bambini.
Di Misha Valente
5. Bibliografia
Élections 2023 en RD Congo : Comment Félix Tshisekedi a remporté UN Scrutin Chaotique (January 4th, 2024) BBC News Afrique. Available at: https://www.bbc.com/afrique/articles/c6p1vx0ze3do
Congo president Tshisekedi re-elected after contested poll | Reuters (December 31st, 2023) Reuters. Available at: https://www.reuters.com/world/africa/congo-release-provisional-results-disputed-presidential-vote-2023-12-31/
Châtelot, C. (2024) DRC elections: Félix Tshisekedi’s large and already disputed victory, Le Monde.fr. Available at: https://www.lemonde.fr/en/le-monde-africa/article/2024/01/01/drc-elections-felix-tshisekedi-s-large-and-already-disputed-victory_6393131_124.html
Person and Redazione (2023) ‘Una delle elezioni più caotiche al mondo’, Il Post. Available at: https://www.ilpost.it/2023/12/20/congo-elezioni-presidenziali-caotiche/
RICH, D. (2023) DR Congo faces logistical, security challenges before pivotal December poll, France 24. Available at: https://www.france24.com/en/africa/20231116-dr-congo-faces-logistical-security-challenges-before-pivotal-december-poll
Ragazzi, N. (2023) Elezioni Politiche nella Repubblica Democratica del Congo: regionalismo o centralismo?, Magic Amor. Available at: https://www.magicamor.org/elezioni-politiche-nella-repubblica-democratica-del-congo-regionalismo-o-centralismo/
[1] Government Accounting Office (2000). U.N. peacekeeping executive branch consultations with Congress did not fully meet expectations in 1999-2000. p.52. Link al documento.