Il contesto
La Repubblica Democratica del Congo, situata nel cuore dell’Africa centrale, è una nazione di straordinaria diversità geografica e biologica. Tuttavia, è uno dei paesi maggiormente colpiti dall’instabilità politica e dai disastri naturali, che minano e ostacolano lo sviluppo e la stabilità. Nonostante le sue vastissime risorse, la RDC rimane uno dei paesi più poveri del continente, occupando il 167° posto su 177 secondo lo Human Development Index delle Nazioni Unite[1]. La maggior parte della popolazione è priva di accesso ai servizi sociali essenziali e circa il 70% vive al di sotto della soglia di povertà.
Il paese è tristemente noto non solo per la prolungata crisi umanitaria che affligge da anni la popolazione congolese, ma anche per la grave crisi ambentale che si trova ad affrontare a causa della preoccupante e inarrestabile deforestazione. A esacerbare ulteriormente la situazione, la nazione è diventata negli ultimi anni anche teatro di catastrofi naturali come alluvioni, frane, e frequenti eurzioni vulcaniche, soprattutto nelle aree che costeggiano il bacino pluviale del fiume Congo e nella regione dei Grandi Laghi – dove si trova il monte Nyiragongo, uno dei vulcani più attivi del mondo. Queste calamità non sono solo la causa della perdita di vite umane e della distruzione di patrimoni inestimabili, ma hanno anche effetti devastanti a lungo termine sulla già fragile economia e sul tessuto sociale del paese.
La situazione è resa ancora più critica dalla mancanza di sistemi adeguati di gestione delle emergenze. Le risorse limitate e la carenza di coordinamento tra le agenzie governative e le organizzazioni internazionali ostacolano gli sforzi per una risposta rapida ed efficace in caso di catastrofi. Inoltre, la continua instabilità politica e la guerra che infiamma le regioni orientali del paese complicano ulteriormente gli interventi di soccorso e ricostruzione, lasciando a sé stesse le comunità vulnerabili, senza un sufficiente supporto per la ripresa.
1. Le recenti alluvioni e le sue conseguenze
Nel corso del 2023, la RDC ha subito inondazioni di grande impatto, che hanno colpito in modo particolare le province orientali del Paese: aree già colpite duramente dall’intensificarsi dei conflitti armati. Sono circa due milioni, il 60% dei quali bambini, gli sfollati e le persone che hanno bisogno di assistenza umanitaria a causa delle pesanti inondazioni. Le intense pioggie torrenziali hanno trasformato i fiumiin forze distruttive che hanno eroso le sponde e colpito le comunità locali circostanti. In particolare, durante lo scorso anno, l’innalzamento del fiume Congo ha raggiunto livelli mai visti in oltre 60 anni. Secondo le stime dell’OCHA, 18 delle 26 provincie del Paese sono state colpite da piogge eccezionalmente intense, e circa 100 mila abitazioni, 1325 scuole e 267 strutture sanitarie sarebbero state danneggiate dalle acque alluvionali. Le colture, vitale fonte di sostentamento per molti nuclei familiari, si sono deteriorate nei campi sommersi dall’acqua, accrescendo la prospettiva di carestie e aggravando la situazione già precaria di povertà, fame e scarsa sicurezza alimentare[2].
Tuttavia, le conseguenze delle alluvioni si estendono ben oltre i danni materiali, influenzando la salute pubblica: l’acqua stagnante ha aumentato i rischi di malattie trasmesse dall’acqua come il colera, mettendo ulteriormente a rischio la popolazione già vulnerabile. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha riportato che nel 2023 la Repubblica Democratica del Congo ha affrontato il pericolo di un’epidemia di colera incontrollata[3]. Con oltre 52.400 casi e 462 morti registrati, questa è stata una delle più grandi epidemie a livello mondiale. In particolare, la RDC ha rappresentato l’80% del totale dei casi di colera registrati in Africa occidentale e centrale[4].
Figura 2– by Fiktube
2. Le cause
Le alluvioni in RDC rappresentano una grave e ricorrente minaccia, specialmente nelle aree urbane, dove la pianificazione territoriale risulta spesso inadeguata e le infrastrutture sono particolarmente fragili. Le cause di questi eventi disastrosi sono una combinazione di fattori ambientali e antropici. In particolar modo, l’abbattimento della seconda foresta pluviale più estesa del mondo gioca un ruolo cruciale nell’aumentodella frequenza e dell’intensità delle inondazioni. La rimozione estesa delle foreste, per scopi quali l’espansione agricola, il taglio del legname e l’estrazione mineraria, ha un impatto profondamente negativo sulla capacità del terreno di gestire sia le abbondanti piogge stagionali sia i flussi impetuosi di fiumi come il Congo.
Le foreste svolgono un ruolo cruciale nell’assorbimento delle precipitazioni grazie al loro fitto fogliame e al sistema radicale esteso degli alberi, che permette di trattenere l’acqua e di rilasciarla gradualmente nel suolo. Inoltre, esse contribuiscono a compattare il terreno, formando così degli argini robusti capaci di contenere le acque fluviali. Nel momento in cui queste vaste aree ricche di vegetazione vengono eliminate, la terra rimane nuda e non è più in grado di assorbire l’acqua in maniera efficace. Questo fenomeno è ulteriormente aggravato dal deterioramento delle condizioni idrogeologiche tra cui l’erosione del suolo e la perdita di vegetazione. L’erosione del suolo è un processo che causa la rimozione della parte superiore del terreno che è più fertile e ricca di nutrimenti. In questo modo, la superficie risulta ancora meno in grado di assorbire e trattenere acqua, aumentando la velocità e la quantità del deflusso superficiale. In aggiunta, la perdita di vegetazione riduce la barriera naturale contro l’erosione, esponendo ancora di più il suolo all’azione diretta delle precipitazioni.
Questi cambiamenti alterano drasticamente il comportamento delle acque nel Paese. Senza la capacità del suolo di performare al meglio le sue naturali funzioni, la regione diventa vittima di inondazioni improvvise e severe. Le conseguenze principali sono la distruzione di infrastrutture e colture, così come il dislocamento di intere comunità e gravi impatti ambientali a lungo termine, come la distruzione degli habitat naturali. Infatti, le alluvioni portano gravi danni tanto alle popolazioni umane, quanto agli animali, riducendo sempre di più la biodiversità del nostro pianeta e rappresentando l’ennesima minaccia alla sopravvivenza di moltissime specie animali e vegetali che abitano nelle foreste della RDC. Infine, il dissesto idrogeologico destabilizza il paesaggio, aumentando la vulnerabilità delle zone collinari e montuose a frane e smottamenti.
Figura 3 – U.S. Army Africa
3. Il ruolo di Magic Amor
La tutela ambientale e il miglioramento delle condizioni di vita del popolo congolese rappresentano gli obiettivi fondamentali di Magic Amor. La nostra associazione interviene direttamente sul territorio, offrendo supporto sanitario, sociale ed economico alle comunità locali, e si impegna costantemente per costruire un futuro sostenibile e resiliente per la Repubblica Democratica del Congo.
Tra le iniziative più significative promosse da Magic Amor, si annovera l’ambulatorio Antonino Nicolosi, che fornisce assistenza medica essenziale non solo ai giovani del centro polivalente di Kimbuta, ma anche alle famiglie e alle comunità limitrofe. Questo ambulatorio è al centro di un progetto ambizioso che mira alla sua espansione in un ospedale completo, capace di offrire cure avanzate e di elevare il livello del sistema sanitario locale. La missione è quella di offire e garantire cure adeguate a tutti, sostenendo così la popolazione nelle sfide contro le epidemie e fornendo un sostegno concreto alle famiglie che hanno subito le conseguenze dei disastri naturali.
Un altro esempio emblematico di questo nostro profondo impegno è l’orfanotrofio San Marcello. Quest’ultimo svolge un ruolo fondamentale nel fornire rifugio e assistenza ai bambini rimasti orfani a causa delle calamità naturali e di altre tragedie. L’orfanotrofio offre un ambiente sicuro e accogliente, supporta tutti i bambini attraverso programmi di educazione e di sviluppo personale, garantendo loro cure e opportunità necessarie per costruire un futuro migliore. In questo modo, Magic Amor investe nella resilienza e nella crescita a lungo termine dei giovani più vulnerabili della comunità.
Infine, la nostra associazione si distingue per l’interesse attivo nella protezione degli ecosistemi in RDC, lavorando per combattere i danni ambientali causati da anni di sfuttamento delle risorse, e opponendosi vigorosamente alla deforestazione. In questo contesto, abbiamo pianificato ambiziosi progetti di riforestazione. Grazie alla collaborazione con partner locali e internazionali, Magic Amor prevede di piantare centinaia di migliaia di alberi nel corso nel prossimo anno. Queste iniziative di riforestazione sono essenziali per ripristinare gli habitat naturali, migliorare la qualità del suolo e dell’aria, e rafforzare gli argini naturali dei fiumi, contribuendo così a mitigare l’impatto delle future inondazioni e a stabilizzare le condizioni indrogeologiche.
Scopri come puoi contribuire anche tu al cambiamento visitando il sito www.magicamor.org. Contribuendo con una donazione, supporterai direttamente le nostre missioni e i nostri progetti. Entra a far parte della nostra rete e noi per creare un mondo più equo e più solidale.
Elisa Granati
*Figura 1 – by Flickr
[1]United Nations, (2024, February 16). Human development index. Human Development Reports. https://hdr.undp.org/data-center/human-development-index#/indicies/HDI
[2] Democratic Republic of the Congo. UNOCHA (2024, April 12). Available at: https://www.unocha.org/democratic-republic-congo
[3] UNICEF-OMS-MSF-CR: Milioni di Persone a Rischio a causa della Mancanza di Acqua Pulita e della Carenza di Vaccino contro il colera, (2024, March 21). Available at: https://www.unicef.it/media/unicef-oms-msf-cr-milioni-di-persone-a-rischio-a-causa-della-mancanza-di-acqua-pulita-e-della-carenza-di-vaccini-contro-il-colera/
[4] DRC: “I fear cholera will consume us.” UNOCHA (2024). Available at: https://www.unocha.org/news/drc-i-fear-cholera-will-consume-us