Le ripercussioni sociali della guerra a est della RDC e l’intervento delle organizzazioni umanitarie

da | Apr 24, 2024 | Attualità

  1. Introduzione

Nel contesto della Repubblica Democratica del Congo (RDC), che è teatro di uno dei più prolungati e sanguinosi conflitti dell’era moderna, emerge una crisi umanitaria di proporzioni inaudite. Il paese, attraversato da complesse dinamiche politiche e da una storica contesa per le risorse naturali, è devastato da una guerra che ha lasciato cicatrici profonde nel tessuto sociale. Nonostante la sua gravità, la crisi congolese spesso sfugge all’attenzione dei media internazionali, relegata in uno stato di quasi oblio.

Il presente articolo si propone di offrire una riflessione critica sull’impatto e sulle risposte alla crisi umanitaria nella RDC, evidenziando l’importanza di un’azione congiunta e sostenuta da parte della comunità locale e internazionale. Analizzeremo inoltre il ruolo delle organizzazioni umanitarie, che si impegnano nel fornire risposte immediate e a lungo termine ai bisogni delle popolazioni colpite. Queste organizzazioni operano con tenacia dedicandosi alla distribuzione di aiuti, alla gestione dei campi profughi, alla tutela dei diritti umani e alla promozione della coesione sociale, svolgendo un lavoro essenziale per il sostegno delle comunità locali.

Presenteremo le esperienze di due giovani donne, nella speranza che le loro voci possano trovare eco in un pubblico ampio, motivando azioni concrete e un impegno prolungato verso la pacificazione della RDC. Le loro vite sono state irrevocabilmente segnate dal conflitto: tali testimonianze non solo incarnano la tragica realtà degli individui coinvolti, ma sono anche emblematiche di milioni di altre storie simili, rappresentando un microcosmo della più ampia tragedia umana in corso nella RDC.

 

  1. Escalation del conflitto e conseguenze sulla popolazione

  

Figura 2-  By Julien Harneis

Nel febbraio 2024, la regione orientale della RDC ha assistito a un’importante escalation del conflitto, dovuta alla riemergenza delle attività del gruppo armato M23, il quale ha intensificato le ostilità intorno a aree chiave come Goma e Sake. Questa escalation ha portato a una grave crisi umanitaria e a un aumento degli sfollati, oltre ad aver sollevato preoccupazioni riguardo la stabilità regionale.

Centinaia di migliaia di persone sono state costrette ad abbandonare le proprie case, rifugiandosi in siti di spostamento temporanei e sovraffollati dove le condizioni di vita sono precarie, con un aumento dei casi di colera dovuto alla mancanza di accesso all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari[1]. La sicurezza alimentare è stata fortemente compromessa a causa delle interruzioni delle catene di approvvigionamento, con il conseguente aumento dei prezzi delle materie prime essenziali[2].

L’intensità dei combattimenti, inoltre, sta gravando sulle strutture mediche: all’inizio di febbraio, decine di feriti sono arrivati all’ospedale Ndosho di Goma, con la struttura che è rapidamente andata in crisi per la mancanza di spazio per trattare i feriti[3]. Laurent Cresci, il capo infermiere chirurgico del Comitato internazionale della Croce Rossa a Goma, ha affermato che la mancanza di spazio per ospitare tutti i pazienti è “la loro sfida più grande[4].

Bintou Keita, Rappresentante speciale del Segretario generale per la RDC e capo della missione di stabilizzazione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite nella Repubblica Democratica del Congo (Monusco), ha espresso preoccupazione per le gravi violazioni commesse nelle zone sotto il controllo della milizia M23[5]. Si assiste a gravissime violazioni dei diritti umani, tra cui esecuzioni sommarie, atti di violenza e abusi. In una conferenza stampa del 27 marzo 2024, Keita ha sottolineato l’importanza di proteggere i civili e di rispondere alle minacce di sicurezza, evidenziando la necessità di un impegno coordinato e continuo per stabilizzare la regione[6].

Questo scenario sottolinea la disperata necessità di una risposta umanitaria immediata e di un rinnovato impegno nella ricerca di soluzioni pacifiche: la popolazione civile è infatti esposta a pericoli estremi e gravi carenze nelle necessità basilari. L’escalation del conflitto ha esacerbato la crisi umanitaria in una regione già fortemente provata. Lo spostamento forzato delle popolazioni non solo disgrega le comunità, ma porta anche a una crisi di sfollati interni che sovraccarica le capacità delle aree ospitanti e dei rifugi temporanei, i quali non soddisfano gli standard umanitari minimi. La situazione è in aggiunta aggravata dalla difficoltà di erogare aiuti umanitari, con le organizzazioni di soccorso che affrontano enormi sfide logistiche e di sicurezza.

Esaminando l’impatto del conflitto della RDC, diventa essenziale non solo riflettere sulle dimensioni collettive della crisi, ma anche considerare le esperienze individuali che illustrano la portata personale di questa tragedia. Le testimonianze personali non solo umanizzano i numeri e le statistiche, ma ci offrono anche una finestra sulla realtà spesso trascurata di chi combatte ogni giorno per sopravvivere in un contesto di violenza e incertezza.

 

  1. Testimonianze dell’impatto umano della guerra

Le storie delle persone colpite dal conflitto sono strazianti e spesso rimangono inascoltate. La crisi nella RDC, pur essendo uno dei più grandi disastri umanitari della storia, fatica ancora a ricevere una sostanziale copertura mediatica internazionale e può essere considerata una guerra dimenticata. Magic Amor si impegna per portare alla luce le storie non raccontate e spesso trascurate delle vittime di questo conflitto. Attraverso la sensibilizzazione e la divulgazione, Magic Amor cerca di dare voce a chi non viene ascoltato, denunciando le ingiustizie subite dal popolo congolese per aumentare la consapevolezza degli effetti disastrosi della guerra sui civili della RDC.

Vi presentiamo di seguito le storie di due giovani donne che hanno vissuto esperienze che incarnano gli orrori della guerra. Sfortunatamente, questi due racconti costituiscono solamente una frazione dei milioni di testimonianze analoghe.

Anna*, una giovane madre di 21 anni, che ha vissuto esperienze strazianti dal momento in cui è fuggita di casa fino al suo arrivo nel campo di Goma, ha raccontato: “Siamo venuti qui a piedi da Rutshuru. Sono stata separata da uno dei miei figli mentre fuggivo e un altro è morto dopo essere stato investito da un veicolo. Sono stata vittima di stupro qui nel campo mentre andavo a prendere la legna da ardere. Mio marito mi ha abbandonata quando ha scoperto che ero stata violentata[7].

L’esperienza di una giovane ragazza accolta nell’orfanotrofio San Marcello di Magic Amor a Kimbuta è un ulteriore esempio sconcertante dell’impatto di questo conflitto senza fine. Quando Emma* aveva 12 anni, il suo villaggio venne attaccato dai ribelli. I ribelli, minacciando di uccidere la sua famiglia, costrinsero il padre ad avere un rapporto sessuale con la giovane figlia. Fu così che Emma perse la verginità e suo padre fu comunque ucciso dai ribelli. Lo stesso anno perse anche la madre e la sorella. Questa giovane ragazza, ora al sicuro presso la Maison des enfants San Marcello, sta finalmente ricevendo l’amore e le cure professionali di cui ha un disperato bisogno per sopravvivere al trauma e alla tortura che ha subito. Per fortuna, questa giovane vita ora ha la possibilità di iniziare una nuova esistenza, e potrà ricevere l’amore, la sicurezza e l’istruzione che ogni bambino merita.

*Per ragioni di privacy, vengono impiegati nomi di fantasia.

 

  1. L’impegno delle organizzazioni umanitarie

Figura 3 – By Magic Amor

Nell’affrontare questioni così complesse, le organizzazioni umanitarie che operano nella RDC devono impegnarsi in una risposta articolata per rispondere ai bisogni urgenti delle popolazioni colpite. L’assistenza in situazioni emergenziali rappresenta un pilastro fondamentale dei loro interventi, che comprende la distribuzione di cibo, acqua pulita, materiali per ripari e beni non alimentari essenziali come coperte e kit igienici per soddisfare i bisogni immediati delle comunità sfollate. Date le sfide sanitarie della regione, comprese le epidemie di malattie come il colera e l’ebola, organizzazioni forniscono servizi sanitari vitali attraverso cliniche mediche, campagne di vaccinazione e iniziative di educazione sanitaria per prevenire la diffusione di malattie.

Altre organizzazioni come e Simameni[8] danno priorità alla protezione dei diritti umani, offrendo sostegno a gruppi vulnerabili come donne, bambini e sfollati. Lavorano per combattere la violenza di genere, difendere i diritti dei rifugiati e degli sfollati interni e prevenire il reclutamento di bambini in gruppi armati.

Anche la gestione dei rifugi e dei campi è fondamentale per le loro operazioni, poiché molti sfollati risiedono in campi di fortuna o alloggi temporanei. Le organizzazioni umanitarie facilitano la costruzione di rifugi durevoli, forniscono assistenza nella gestione dei campi e promuovono condizioni di vita sicure e dignitose per le popolazioni sfollate. Inoltre, contribuiscono alla ripresa a lungo termine delle comunità offrendo programmi di sostegno ai mezzi di sussistenza, tra cui formazione professionale, iniziative di assistenza in denaro e sostegno agricolo per migliorare la sicurezza alimentare e la resilienza.

Oltre a questi interventi diretti, le organizzazioni umanitarie si impegnano nella costruzione della pace e negli sforzi di risoluzione dei conflitti per affrontare le cause profonde del conflitto, favorire la riconciliazione tra le comunità e promuovere la coesione sociale. Facilitano il dialogo, sostengono iniziative di pace locali e sostengono politiche che promuovano la pace, la stabilità e la protezione dei civili. Attraverso meccanismi di coordinamento e iniziative di sensibilizzazione, queste organizzazioni collaborano per garantire una risposta coerente ed efficace, aumentare la consapevolezza riguardo la situazione nella parte orientale della RDC e mobilitare risorse a sostegno del loro lavoro vitale.

 

  1. L’impegno di Magic Amor

Figura 4- By Magic Amor

Gli sforzi collettivi delle ONG nella regione sono indispensabili per alleviare la sofferenza dei civili, proteggere i diritti umani e sostenere la resilienza e la ripresa delle comunità colpite dal conflitto in corso e dalla crisi umanitaria.

La dichiarazione d’intenti di Magic Amor utilizza le parole di Madre Teresa di Calcutta: “quello che facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma l’oceano senza quella goccia sarebbe più piccolo”. Noi di Magic Amor riconosciamo il ruolo vitale che ogni individuo e ogni organizzazione rivestono nel contribuire alla creazione di un futuro più sicuro e prospero per la popolazione della RDC. Dall’apertura del nostro orfanotrofio a Kimbuta, San Marcello, abbiamo accolto bambini rimasti orfani a causa della guerra in corso, offrendo loro una seconda famiglia e la speranza di una vita migliore.

Il nostro centro polivalente è stato creato con l’obiettivo di affrontare i molteplici impatti sociali del conflitto e dell’instabilità nel Paese. Nella nostra clinica, offriamo assistenza sanitaria sia psicologica che fisica ai pazienti; nelle nostre scuole, garantiamo istruzione a tutti i bambini, indipendentemente dal loro background; e nel nostro orfanotrofio, offriamo rifugio ai bambini orfani.

Magic Amor si impegna a fornire assistenza e supporto di alta qualità al maggior numero possibile di persone colpite dal conflitto nell’est. Ci impegniamo a collaborare con organizzazioni e parti interessate che perseguono i nostri stessi obiettivi, al fine di massimizzare l’impatto delle nostre azioni. Insieme, con il tuo aiuto, stiamo facendo la differenza, un passo alla volta.

Visita https://www.magicamor.org/come-aiutarci/ per scoprire come puoi aiutare Magic Amor a raggiungere più persone bisognose.

Federica Candeliere e Orla McQuillan Bridson

 

Figura 1- by Monusco Photos

 

[1] UN News (2024) DR Congo: Fighting threatens stability of entire region, envoy warns, UN News, 20 February. Available at: link.

[2] Ivi.

[3] International Committee of the Red Cross (2024) North Kivu: Dozens of injured arrive in Goma during intense fighting, ICRC, 9 February. Available at: North Kivu: Dozens of injured arrive in Goma during intense fighting | ICRC

[4] Ivi.

[5] UN News (2024) DR Congo: Fighting threatens stability of entire region, envoy warns, UN News, 20 February. Available at: link.

[6] Keita, B., (2024) Bintou Keita on the situation in the DRC – Press Conference, UN Web TV. Available at: Bintou Keita (MONUSCO) on the situation in the DRC – Press Conference | UN Web TV

[7] Humanitarian crisis escalates in eastern Democratic Republic of Congo due to renewed clashes and flooding – democratic republic of the Congo (2024) ReliefWeb. Available at: https://reliefweb.int/report/democratic-republic-congo/humanitarian-crisis-escalates-eastern-democratic-republic-congo-due-renewed-clashes-and-flooding (Accessed: 15 April 2024).

[8] Simameni: Stand together for girls’ secondary education in Uganda (2021) CanWaCH. Available at: https://canwach.ca/project/simameni-stand-together-for-girls-secondary-education-in-uganda/ (Accessed: 15 April 2024).

 

Articoli recenti

Crisi umanitaria in Congo: Origini e Sfide Emergenti

1.    Introduzione Il conflitto nell’est della Repubblica Democratica del Congo emerge quale complessa e multifattoriale crisi umanitaria, la cui estensione e gravità compromettono la stabilità regionale e causano danni incommensurabili alla popolazione congolese,...

Come aiutarci

Qualsiasi offerta, anche minima, è comunque utile e sarà destinata ai nostri progetti.